“Il governo societario è, interessato a mantenere l’equilibrio tra obiettivi economici e sociali e tra obiettivi individuali e comunitari. Il quadro di governance deve incoraggiare l’uso efficiente di risorse e al contempo richiedere responsabilità nel loro uso con lo scopo di allineare il più possibile gli interessi degli individui, dell’impresa e della Società”.

Adrian Cadbury

Quando si parla del modo più adeguato per gestire un’azienda, il termine maggiormente utilizzato è Governance”. La governance si riferisce al Governo di una impresa e alla modalità con le quali le aziende  sono amministrate e controllate. Spesso si confondono la Governance con il management, ma bisogna ricordare che mentre l’attività di governance ha l’obiettivo di definire la strategia, ottimizzare i processi per raggiungere gli obiettivi economici e tutelare gli interessi dell’azienda, il management ha lo scopo di realizzare le linee guida definite dalla Governance disponendo di una adeguata struttura organizzativa”.

Le funzioni strategiche, di gestione e di controllo  

In realtà è importante ben identificare le funzioni della corporate governance e adottare un adeguato sistema di gestione delle deleghe e delle responsabilità. I soggetti che tengono le redini della corporate governance (organi amministrativi nelle diverse configurazioni e modelli)  esercitano tre tipi di funzione: la supervisione strategica, la gestione e il controllo.

Se attraverso la funzione strategica l’organo amministrativo individua gli obiettivi, le strategie, il profilo e i livelli di rischio della società, definendo le politiche aziendali e quelle del sistema di gestione del rischio dell’impresa definendo anche i processi relativi alla realizzazione dei prodotti e prestazione dei servizi (modello di business), nell’ esercizio della gestione individua le strutture più adatte all’attuazione e al controllo delle politiche aziendali, verificandone periodicamente l’adeguatezza, sia in tema di organizzazione, ruoli e responsabilità nonchè di flussi informativi da e verso il board.

All’organo con funzione di controllo  sono invece attribuiti compiti e poteri necessari per rilevare le irregolarità nelle gestione e le violazioni delle norme. La struttura deputata a tale attività può avvalersi di tutte le unità operative aventi funzioni di controllo all’interno dell’azienda. A supporto dell’attività della governance vengono infatti spesso istituite, nel settore finanziario per obbligo e nelle best practice come buona regola,   funzioni permanenti, efficaci e indipendenti di controllo di conformità alle norme, di gestione del rischio dell’impresa e di revisione interna.

Come creare valore aggiunto

Una buona governance, una chiarezza di ruoli e responsabilità nell’interesse dell’azienda e dei suoi stakeholder contribuisce a costituire un valore aggiunto per l’azienda e permette di garantire la performance economica aziendale anche nel medio-lungo periodo.  Al contrario eventuali criticità dovranno essere individuate per apportare le giuste azioni al fine di garantire un nuova e più performante gestione aziendale.

Le regole e il peso della Corporate governance

Le regole della Corporate Governance fanno riferimento sia alle leggi ed ai regolamenti dell’ordinamento giuridico del Paese nel quale l’impresa opera sia alle regole interne all’impresa stessa. A partire dagli anni Novanta, a fronte di importanti crisi aziendali, la Corporate Governance inizia ad assumere un peso molto significativo imponendosi all’attenzione generale dei politici e dell’opinione pubblica con i primi Codici di autoregolamentazione il cui obiettivo principale si sostanzia  nel rafforzare la posizione degli azionisti di minoranza, innalzando gli standard di diligenza, responsabilità ed indipendenza degli amministratori nonchè adeguatezza dei sistemi di controllo. In Italia il primo codice di autodisciplina  per società quotate, promosso dalla Borsa Italiana,  risale al 1999, ma dobbiamo arrivare alle sue evoluzioni più articolate per vederne, pur nell’ambito della volontarietà,  una applicazione sempre più stringente.

Da quest’anno, sulla base di una maggiore maturità delle aziende e con il supporto degli esperti e un dialogo diretto con i destinatari, trova applicazione il nuovo Codice di Autodisciplina – ridenominato Codice di Corporate Governance.

Il Codice, fra semplificazioni e proporzionalità a supporto di imprese di minore dimensioni e, concentrazione del capitale , introduce l’impegno dell’organo di amministrazione a perseguire il “successo sostenibile” con l’obiettivo di creare valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti, tenendo altresì conto degli interessi degli stakeholders rilevanti e includendo nelle decisioni di investimento valutazioni non finanziarie.
Il Codice nell’affidare la responsabilità della sostenibilità all’organo di amministrazione promuove l’ integrazione degli obiettivi di sostenibilità nella strategia e nel piano industriale con conseguente allineamento del sistema di controllo interno e gestione dei rischi e le politiche di remunerazione.
Di fatto, in un mondo caratterizzato da elevata incertezza, nuovi rischi e orizzonti temporali di gestione sempre più lunghi, la sostenibilità entra in modo forte nella vita delle imprese che si troveranno ad adottare approcci innovativi di pianificazione che consentiranno di assumere maggiore consapevolezza circa la capacità di perseguire i propri obiettivi anche in condizioni di scenario avverso o a fronte di ostacoli di percorso, di espandere il pensiero e aumentare la “resilienza”.