Tutte le aziende, qualsiasi sia la loro importanza, dimensione, e qualunque il settore nel quale agiscono, hanno alla base un insieme di regole, processi e sistemi. Questo ha come obiettivo la corretta gestione dell’organizzazione, e dunque una efficiente applicazione della  cosiddetta  corporate governance, termine spesso abusato o utilizzato impropriamente.

Le 10 Domande sulla Corporate Governance

1

Che cos’è la corporate governance?

E’ Il sistema attraverso il quale le società sono dirette e controllate. Si tratta del complesso degli strumenti, delle regole, delle relazioni, dei processi e dei sistemi, che appartengono a una organizzazione sia essa pubblica o privata, e che hanno come scopo la sua corretta ed efficiente gestione sulla base di precise funzioni declinate in diversi modelli.

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2

A cosa serve la Corporate Governance?

L’obiettivo principale è innanzitutto quello di facilitare una gestione efficace, imprenditoriale e prudente dell’azienda, al fine di garantirne il “successo sostenibile” a lungo termine.

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3

Quali le principali funzioni e compiti della Corporate Governance?

I soggetti che tengono le redini della corporate governance sono l’organo con funzione di supervisione strategica, l’organo con funzione di gestione, quello con funzioni di controllo.

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4

Quali sono le principali teorie sulla Corporate Governance?

Nei secoli il tema della corporate governance è risultato essere sempre di notevole importanza sia per quanto riguarda il governo dell’impresa sia per le ripercussioni che questo ha sui suoi portatori d’interesse, al giorno d’oggi la questione risulta ancora essere molto attuale ed accesa e numerose sono le teorie che si sono sviluppate nel tempo.

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5

Quali le regole sulla Corporate Governance e le sue evoluzioni?

Le regole della Corporate Governance fanno riferimento sia alle leggi ed ai regolamenti dell’ordinamento giuridico del Paese nel quale l’impresa opera sia alle regole interne all’impresa stessa. Le relazioni includono quelle tra gli attori coinvolti nella società: i proprietari (gli azionisti), i manager, gli amministratori, le autorità di regolazione, i dipendenti e la società in senso ampio. I processi e sistemi si riferiscono ai meccanismi di delega dell’autorità, alla misurazione delle performance, alla sicurezza, al reporting e alla contabilità.

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6

A cosa servono i codici di autodisciplina ?

I codici di corporate governance rappresentano lo strumento più adatto per recepire tempestivamente le evoluzioni delle richieste del mercato per adeguarle alle specificità del quadro nazionale e delle caratteristiche dell’impresa, favorendo una applicazione integrata di tali best practice con l’impegno di promuovere e rafforzare l’attenzione alla sostenibilità nel lungo periodo anche attraverso l’identificazione di un insieme di principi guida comuni.
L’applicazione del Codice è volontaria, sebbene la mancata adesione a ciascuna delle regole in esso previste implichi una chiara “disclosure”.

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7

Come scegliere il modello di Governance più adatto alle proprie specificità?

In un mercato frenetico e competitivo, caratterizzato da dinamiche che cambiano continuamente, scegliere tra i modelli di governance quello più adatto ad affrontare e gestire le evoluzioni diventa fondamentale. I modelli sono diversi in funzione del diverso grado di capitalismo in cui l’azienda opera. Il modello liberale, tipico degli stati anglosassoni, dà priorità agli interessi degli azionisti. Il modello prevalente nell’Europa continentale e in Giappone riconosce anche gli interessi di lavoratori, managers, fornitori, clienti e società.
A partire dal 2004 l’ordinamento italiano riconosce alle società la possibilità di scegliere tra tre modelli di governance: modello tradizionale, modello monistico e modello dualistico. Si tratta di scelte dell’assemblea dei soci all’atto dell’approvazione dello Statuto.

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8

Quali gli strumenti della Governance?

In un mercato frenetico e competitivo, caratterizzato da dinamiche che cambiano continuamente, scegliere tra i modelli di governance quello più adatto ad affrontare e gestire le evoluzioni diventa fondamentale. I modelli sono diversi in funzione del diverso grado di capitalismo in cui l’azienda opera. Il modello liberale, tipico degli stati anglosassoni, dà priorità agli interessi degli azionisti. Il modello prevalente nell’Europa continentale e in Giappone riconosce anche gli interessi di lavoratori, managers, fornitori, clienti e società.
A partire dal 2004 l’ordinamento italiano riconosce alle società la possibilità di scegliere tra tre modelli di governance: modello tradizionale, modello monistico e modello dualistico. Si tratta di scelte dell’assemblea dei soci all’atto dell’approvazione dello Statuto.

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9

Quali le principali evoluzioni introdotte dal Codice di Corporate Governance?

Ad oggi l’attenzione del Comitato per la Corporate Governance , in accordo con le entità competenti degli altri paesi dell’Unione, si accentra sullo sviluppo delle best practice in tema di sostenibilità e dei fattori ESG (enviromental, social and governance) che sono oggetto di alcune recenti proposte legislative, per chiedere unanimemente al legislatore, europeo e nazionale, di analizzare e valutare adeguatamente l’evoluzione e l’efficienza di quelle esistenti.
Un particolare riguardo è dedicato alle esperienze internazionali in materia di codici di autodisciplina rivolti a società quotate di minori dimensioni, incluse quelle quotate su mercati non regolamentati, e alle società familiari, anche a prescindere dalla loro presenza sul mercato dei capitali o in procinto di quotazione su un mercato regolamentato.

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10

Cos’è l’attività di Engagement?

Ad oggi l’attenzione del Comitato per la Corporate Governance , in accordo con le entità competenti degli altri paesi dell’Unione, si accentra sullo sviluppo delle best practice in tema di sostenibilità e dei fattori ESG (enviromental, social and governance) che sono oggetto di alcune recenti proposte legislative, per chiedere unanimemente al legislatore, europeo e nazionale, di analizzare e valutare adeguatamente l’evoluzione e l’efficienza di quelle esistenti.
Un particolare riguardo è dedicato alle esperienze internazionali in materia di codici di autodisciplina rivolti a società quotate di minori dimensioni, incluse quelle quotate su mercati non regolamentati, e alle società familiari, anche a prescindere dalla loro presenza sul mercato dei capitali o in procinto di quotazione su un mercato regolamentato.

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Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare.
Wiston Churchill