La spinta normativa, accompagnata  da una crescente attenzione degli investitori istituzionali  alla capacità di gestire rischi e opportunità ESG è diventata sempre più un metro di valutazione della solidità  delle aziende, oltre a essere un driver decisionale per le scelte di investimento.  Per la valutazione  delle società si assiste all’introduzione  di parametri che prendono in considerazione  i modelli di gestione dei rischi adottati dalle aziende integrati  ai cosiddetti linear risk[i]. Il rischio lineare di un’azienda dipende dalla sua industria, dalla portata geografica delle operazioni, dalle decisioni di approvvigionamento, dalla gestione dei prodotti alla fine del ciclo di vita e da vari altri fattori che fanno comprendere l’orientamento verso  modelli di economia sostenibile . Vengono in sostanza incoraggiate le strategie adottate  dalle aziende per la gestione dei rischi di natura ESG derivanti da modelli di business che si occupano  della scarsità di risorse  e della riconversione verso modelli di economia circolare e green.

Rischi ESG

Con rischi ESG si intendono tutti i rischi derivanti da questioni ambientali, sociali e di governance, materiali per la società e per gli stakeholder secondo quanto definito nella matrice di materialità che l’azienda predispone per un dialogo e un confronto nel tempo con i propri stakeholder. La matrice è una mappa dove i temi di maggior rilievo per il medio e lungo termine, spesso indicati nella pianificazione strategica e tratti dal confronto con operatore del settore di riferimento o best practice,  sono rappresentati in termini di importanza per l’azienda stessa  e gli stakeholder. Di solito si procede alla identificazione di quelli più significativi  su una scala di priorità  in funzione del loro impatto economico finanziario, reputazionale e operativo.  I temi trovano poi una rendicontazione puntuale all’interno della relazione di sostenibilità o DNF .

La capacità di individuare, valutare e gestire i rischi è pertanto elemento fondante della capacità competitiva e della sostenibilità nel lungo termine di una società. L’integrazione dei rischi connessi a fattori ambientali, sociali e di governo societario è necessaria per una sempre migliore comprensione del contesto in cui una società opera, per una maggiore consapevolezza degli aspetti da presidiare o gestire come opportunità e per poter fornire risposte alle esigenze di clienti e comunità.

Regolamentazione

Il tema è ampiamente  trattato anche dal punto di vista regolamentare dalla Commissione Europea  che nel promuovere il Green Deal europeo come «navigatore» nella ripresa post Covid-19 e opportunità per uscire dalla crisi pandemica , acuisce l’esigenza, per gli intermediari finanziari, di incrementare i propri sforzi in materia di prodotti e iniziative di finanza sostenibile, considerando i fattori ESG come nuovo elemento di valutazione del rischio di credito e promozione degli investimenti. L’obiettivo della Commissione Europea è quello mettere in luce i profili, le informazioni e le azioni che gli intermediari finanziari dovrebbero considerare nella definizione e nella valutazione dei prodotti finanziari “sostenibili”, nonché delle imprese che intraprendono scelte legate all’ambiente, agli aspetti sociali e alla governance.

A partire dalla Direttiva Europea sulla “discolsure non finanziaria” (2014/95/UE) e le successive  applicazioni nazionali  (dlgs.254/16) sempre di più le imprese  si sono abituate a rappresentare e spiegare  i propri rischi, come questi possono influenzare il modello aziendale, le operazioni,  risultati finanziari e valutare gli impatti delle attività nonché delle azioni avviate per garantirne il presidio o la riduzione. L’integrazione dell’analisi dei rischi di sostenibilità  nel sistema di gestione interno è inoltre sempre più  considerato essenziale per assicurare all’azienda un adeguato monitoraggio e controllo.

Strumenti

In tema di strumenti di gestione merita particolare attenzione  l’evoluzione delle linee guida sviluppate dal Committee of sponsoring Organiziations  of treadway commission (COSO) e dal World Business Council  for Sustainable  Development (WBCSD), il cui framework pubblicato nel 2018,  è volto a promuovere l’integrazione dei rischi di natura ambientale, sociale e di governance nei tradizionali processi di enteprise risk management (ERM).  Il framework, progettato per migliorare la resilienza delle organizzazioni che affrontano la crescente prevalenza e la gravità dei rischi legati all’ESG, ha lo scopo di  sviluppare,  a tutti i livelli, una Governance e una cultura dei rischi ESG, con particolare focalizzazione a come le decisioni sono prese e in che modo vengono agite, rendicontate e comunicate per  creare valore condiviso sul lungo periodo .  In questo metodo rispetto ai framework precedenti assume rilevanza la comprensione del contesto, dei possibili scenari evolutivi,  della strategia e degli obiettivi aziendali nonchè la condivisione degli stessi con gli stakeholder .

La Politica di gestione dei rischi e i presidi per prevenirne l’insorgenza o mitigarne gli effetti sono  pertanto gli strumenti fondamentali per tracciare  le  strategie e gli obiettivi di gestione dei rischi. Le aziende più evolute declinano i presidi dei rischi ESG nell’ambito delle singole categorie di rischio, in modo da gestirli in tutte le fasi del processo di creazione del valore e di mitigare l’insorgenza di eventuali rischi reputazionali connessi ad essi.  I principali ambiti di rischio ESG fra i più importanti sono da segnalare il cambiamento climatico, l’aumento della polarizzazione sociale, il cambiamento socio-demografico, l’evoluzione tecnologica della società, la violazione dei diritti umani e dei lavoratori, il danno ambientale e impatto negativo sull’ambiente e i comportamenti in violazione dell’integrità della condotta aziendale.

[1] Linear risk is the risk a company faces when depending on the conventional “take-make-dispose” economic model. According to Circle Economy, there are five types of linear risk that companies face:Market: raw material price volatility, criticality, and scarcity;Operational: employee health, stranded assets, sustainable sourcing; Business: changing consumer demands, disruptive technologies, commoditization; Legal: changing legislative priorities, consumer lawsuits, product bans; Reputational: brand image, license to operate